
Aristotele dà una definizione di democrazia secondo caratteristiche proprie, tra cui:
turnazione delle cariche, divieto di essere rieletto, brevità di tempo per le cariche, nessuna carica vitalizia.
Aggiunge poi semplicemente che, se i cittadini stanno bene, questo produrrà una conservazione della polis, altrimenti si può andare incontro ad una patologia del sistema, arrivando al blocco totale delle funzioni politiche.
Mi sembra ovvio che Aristotele avrebbe riconosciuto nell'Italia quest'ultima parte della sua fotografia.
Da qualunque parte la si guardi, la cosa più evidente è che i politici sono tutti "bloccati". "Perché non avete fatto la legge contro il conflitto di interessi?" "Volevamo farla, ma non è stato possibile! Perché non l'avete fatta voi?" "C'era l'intenzione, ma l'ostracismo, i tempi lunghi, la fila alle casse e il traffico del venerdì sera ce lo ha impedito..." "Ci hanno tradito!" "Ci hanno raggirato!" "Ci hanno fatto lo sgambetto!" "Non era rigore!" (Quest'ultima non c'entra ma fa sempre effetto).
E anche quando qualcuno dice: "Abbiamo fatto tutto quello che avevamo promesso", la domanda rimane: "E allora perché siamo ancora più nella m... di prima?"
Blocco totale. Perché? Semplice: la politica non è chiacchiere, schemi, proclami, stratagemmi, poteri. O forse quella ha la "p" minuscola. La Politica è l'Arte di governare. Bisogna essere degli Artisti. Artisti della Politica. E un Artista ha prima di tutto cuore. E poi possiede una tecnica sopraffina che lo rende speciale, e con la quale può realizzare qualcosa di meraviglioso. Qualcosa da applauso, da standing ovation.
Ma qui il pubblico ha abbandonato la sala. E allora questi artisti delle politica hanno fallito.
Si chiuda il sipario. Buonanotte.
turnazione delle cariche, divieto di essere rieletto, brevità di tempo per le cariche, nessuna carica vitalizia.
Aggiunge poi semplicemente che, se i cittadini stanno bene, questo produrrà una conservazione della polis, altrimenti si può andare incontro ad una patologia del sistema, arrivando al blocco totale delle funzioni politiche.
Mi sembra ovvio che Aristotele avrebbe riconosciuto nell'Italia quest'ultima parte della sua fotografia.
Da qualunque parte la si guardi, la cosa più evidente è che i politici sono tutti "bloccati". "Perché non avete fatto la legge contro il conflitto di interessi?" "Volevamo farla, ma non è stato possibile! Perché non l'avete fatta voi?" "C'era l'intenzione, ma l'ostracismo, i tempi lunghi, la fila alle casse e il traffico del venerdì sera ce lo ha impedito..." "Ci hanno tradito!" "Ci hanno raggirato!" "Ci hanno fatto lo sgambetto!" "Non era rigore!" (Quest'ultima non c'entra ma fa sempre effetto).
E anche quando qualcuno dice: "Abbiamo fatto tutto quello che avevamo promesso", la domanda rimane: "E allora perché siamo ancora più nella m... di prima?"
Blocco totale. Perché? Semplice: la politica non è chiacchiere, schemi, proclami, stratagemmi, poteri. O forse quella ha la "p" minuscola. La Politica è l'Arte di governare. Bisogna essere degli Artisti. Artisti della Politica. E un Artista ha prima di tutto cuore. E poi possiede una tecnica sopraffina che lo rende speciale, e con la quale può realizzare qualcosa di meraviglioso. Qualcosa da applauso, da standing ovation.
Ma qui il pubblico ha abbandonato la sala. E allora questi artisti delle politica hanno fallito.
Si chiuda il sipario. Buonanotte.