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fabriziorizzolo.it

Scusi, questo è un blog?

Un posto per gli asini, per fare domande e non avere risposte.

Scrivimi

Governo sì, Governo no...

28/2/2013

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Riflessione. "Governo sì, Governo no", direbbe Elio. Non ho risposta, come al solito. Tanto per fortuna non mi interrogano, a me. Certo, andare al Governo è una tentazione, per i grillini. Finalmente fare qualcosa di buono, portare l'Italia in acque migliori, dimostrare di essere all'altezza. Essere costruttivi, come molti chiedono. Ma a quale prezzo? In fondo non è questo che ha sottilmente corrotto chiunque è passato da Palazzo Chigi negli ultimi decenni? 

Non è quella dolce brezza che profuma di garofano e poi è un attimo che puzza di Craxi?
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Amor ch'a nullo amato... è ufficiale: sono un asino.

27/2/2013

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Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

E' ufficiale: sono un asino. Non c'è niente da fare, io non la capisco. O almeno la capisco in maniera diversa. Ciò che non mi è chiaro è nell'interpretazione classica la logica grammaticale della terzina, anzi del verso. Dicono che significhi: "L'amore non può fare a meno di essere ricambiato". L'amore non perdona nessuno che sia amato, cioè lo costringe a riamare a sua volta. 

Ma sarebbe così se avessimo: "Amor, ch'a nullo (cioè nessuno) amato, perdona". O meglio: "Amor, ch'a nullo (cioè nessuno) amato, amar NON perdona". Perché c'è AMAR perdona? Sarebbe: l'amore che a nessuno che venga amato, perdona di AMARE. Non perdona di NON amare. Cos'è costruzione inglese che non prevede la doppia negazione? Boh. Nessuno lo spiega in termini grammaticali. Tutti giù a dar interpretazioni. Ma se fosse nel senso letterale? Che significa che l'amore non perdona che tu AMI? Perché questo dice il verso. Amore, che a nessuno che venga amato, perdona di amare. 

Qui stiamo parlando di Paolo e Francesca. Lussuriosi. Canto V. Inferno. INFERNO. E tutti giù a parlar d'amore, a dire in fondo che Dio li ha mandati all'inferno perché si amavano. Paolo e Francesca sono diventati IL SIMBOLO dell'amore. Non è un po' strano? Dante in polemica con Dio? 

Io credo invece che l'unica possibilità sia leggere ciò che c'è scritto: quell'amore, quel TIPO di amore che non permette, consente (perdona) di amare a chi venga amato (a nullo amato) mi prese così forte... E qual è il tipo di amore che non perdona, se tu provi ad amare? Quello fedifrago. Francesca era sposata, non poteva amare Paolo, non poteva sperare di essere perdonata perché amava. Quell'amore che a nessuno, amato, perdona di amare mi prese così forte... La lussuria. Altro che l'amore che dai, ti ritorna indietro. Altro che l'amore non permette a chi è amato di non amare.

Se io sono un asino, Paolo e Francesca erano due maialini.

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Come volevasi dimostrare

26/2/2013

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Bloccati. L'Italia è bloccata. Ingovernabile, dicono. Per forza. Ieri dalle 15 in poi, come almeno da 30 anni a questa parte, abbiamo visto la consueta e deprimente fotografia dei politici che parlano sempre e solo di loro stessi. "Avevamo il 23 ma adesso anche il 18 è buono perché considerato che siamo nati 34 giorni fa e aggiunta l'aliquota dei nuovi che trasmigrano verso il voto di protesta meno due caffè e un panino, siamo soddisfatti. Ci alleeremo con chi vorrà allearsi. Ci consulteremo. Sì, quelli li abbiamo insultati fino a ieri ma per il bene della Patria troveremo un accordo su come insultarli con più educazione". 

Non solo parlano una lingua lontana da noi, ma soprattutto parlano di cose di cui non ci frega assolutamente una mazza. Certo, escludiamo tutti quelli che invece si divertono perché pensano che la Politica sia una roba tipo il derby dove puoi sempre appellarti all'ingiustizia per un fuorigioco non fischiato. Quelli che non vogliono conoscere, partecipare. Quelli che l'importante è vincere.

E le idee, dove sono? Avete letto i programmi? Belli, strutturati, LUNGHI. Ma io non voglio delle linee generali di ciò che uno se può cercherà di attuare. Io voglio dei disegni di legge!!! Ma è possibile che questi che sono lì da anni, da decenni, non siano in grado di essere PRECISI sui disegni di legge che vogliono proporre? Ma Sant'Iddio, ci vuole così tanto a rendere pubblica una proposta che dica esattamente che cosa si vuole fare nel dettaglio? Questa una frase presa a caso dal Programma del PD: 

"Alle persone dell’università, ai ricercatori, alle strutture accademiche, va garantito un “diritto alla semplicità”. Ciò vale anche per i progetti di ricerca: occorre intervenire per rimediare all’esperienza “kafkiana” cui sono costretti i nostri ricercatori nel rapporto con il MIUR e il MiSE per i progetti di ricerca. Nel breve termine, è necessario adottare gli strumenti di buon senso che caratterizzano ilSettimo Programma Quadro dell’UE". 

MA COSA VUOL DIREEEE? Vogliono usare il buon senso? Addirittura strumenti di buon senso? E ci mancherebbe! 
Diritto alla semplicità? L'hanno scritto nello stesso paragrafo in cui scrivono di rimediare all'esperienza kafkiana...! Ma poi una roba che più generica non si può. Come se io andassi da un produttore e invece di portargli un copione, che so un paio di canzoni, mi mettessi lì a dirgli che deve produrmi uno spettacolo dove userò buon senso, e parlerò d'amore perché la gente vuol sentir parlare d'amore in base al settimo programma quadro di Stanislawskij, e poi più o meno faccio delle canzoni (belle, si intende) magari in inglese, per il discorso di entrare nell'Euro. Questo minimo mi manda a cagare.

Allora per forza che uno sente dire: RIMBORSO L'IMU  e vota Berlusconi. Almeno ci capisce qualcosa, è una roba precisa, che vuol dire "soldi indietro". poi chissenefrega se lo hanno preso in giro. Intanto almeno quello lo capisce. Si tratta di fidarsi di uno che te lo dice, se ci hai coraggio. Punto.

Poi vediamo. Tanto si può sempre dire che non me lo lasciano fare. 

Come quel soldato: "Comandante, ho fatto 10 prigionieri!" 
"Bravo, portali qui!" 
"Comandante, non mi lasciano venire!"
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La politica è l'Arte di governare

25/2/2013

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Aristotele dà una definizione di democrazia secondo caratteristiche proprie, tra cui:
turnazione delle cariche, divieto di essere rieletto, brevità di tempo per le cariche, nessuna carica vitalizia.

Aggiunge poi semplicemente che, se i cittadini stanno bene, questo produrrà una conservazione della polis, altrimenti si può andare incontro ad una patologia del sistema, arrivando al blocco totale delle funzioni politiche.

Mi sembra ovvio che Aristotele avrebbe riconosciuto nell'Italia quest'ultima parte della sua fotografia. 

Da qualunque parte la si guardi, la cosa più evidente è che i politici sono tutti "bloccati". "Perché non avete fatto la legge contro il conflitto di interessi?" "Volevamo farla, ma non è stato possibile! Perché non l'avete fatta voi?" "C'era l'intenzione, ma l'ostracismo, i tempi lunghi, la fila alle casse e il traffico del venerdì sera ce lo ha impedito..." "Ci hanno tradito!" "Ci hanno raggirato!" "Ci hanno fatto lo sgambetto!" "Non era rigore!" (Quest'ultima non c'entra ma fa sempre effetto).

E anche quando qualcuno dice: "Abbiamo fatto tutto quello che avevamo promesso", la domanda rimane: "E allora perché siamo ancora più nella m... di prima?"

Blocco totale. Perché? Semplice: la politica non è chiacchiere, schemi, proclami, stratagemmi, poteri. O forse quella ha la "p" minuscola. La Politica è l'Arte di governare. Bisogna essere degli Artisti. Artisti della Politica. E un Artista ha prima di tutto cuore. E poi possiede una tecnica sopraffina che lo rende speciale, e con la quale può realizzare qualcosa di meraviglioso. Qualcosa da applauso, da standing ovation. 

Ma qui il pubblico ha abbandonato la sala.  E allora questi artisti delle politica hanno fallito. 

Si chiuda il sipario. Buonanotte.

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Musical sì, musical no.

24/2/2013

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BASTA. Il termine musical in Italia è improprio, abusato, scorretto. Basta metterci vicino un sostantivo qualunque e tutto diventa musical. Non ne posso più. "Tiramolla il musical", "La bella panettiera, il musical", "Gli amici di Mario il filippino il musical". Sentite come suona bene? Ma che cos'è il musical? 

Il musical è un genere di rappresentazione teatrale e cinematografica, nato e sviluppatosi negli USA tra l'800 ed il 900. Un suo corrispondente in Italia è la commedia musicale, con cui condivide l'uso di più tecniche espressive e comunicative insieme. L'azione viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla musica, dal canto e/o dalla danza che fluiscono in modo spontaneo e naturale.(Wikipedia)

Capite? Rappresentazione teatrale. 
Musical theatre is a form of theatre that combines songs, spoken dialogue, acting, and dance (Wikipedia, english) 

Quindi, per essere precisi, la parola musical è l'adattamento e l'abbreviazione di  MUSICAL THEATER. Teatro musicale. Musical Drama, Musical Comedy. Cioè è un aggettivo, in origine. Ma non per metterci vicino una qualsiasi cacchiata tipo Portofino il musical. Per metterci DIETRO la parola TEATRO. In Italia invece il musical non è considerato una forma di teatro, di dramma, di commedia, ma ormai ha assunto una connotazione di "spettacolo divertente dove a un certo punto la gente sul palco comincia a cantare e a ballare, e di solito ci sono brillanti ritornelli tipo 'spiegatemi perché se la mucca fa mu il merlo non fa me'". Questo mi dà abbastanza l'orticaria. Infatti è logico che spesso non si veda traccia di attori in una rappresentazione di teatro musicale? Certo, se si concepisce il musical come sopra, al massimo bastano un po' di bravi ballerini e cantanti e siamo a posto.

E "L'azione viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche dalla musica, dal canto e/o dalla danza che fluiscono in modo spontaneo e naturale"? Vogliamo parlarne? Ma no, lasciamo perdere. Vai col ritornello.

E perdonatemi la piccola chiusa personale. 
Ho deciso. Non chiamate Valjean un musical. Mai più. 

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Scusi, questo è un blog?

24/2/2013

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Vogliamo parlarne? E parliamone. Tanto non si arriva mai da nessuna parte, cioè ognuno rimane della propria idea. O no? Beh, vediamo. Se uno non vuole cambiare idea a nessun costo, scriva da un'altra parte. Sennò proviamoci. Intanto aprirei una categoria sulla lingua italiana e gli errori più comuni, così magari ci si capisce meglio. poi uno sul lavoro dell'artista. Poi vediamo. Aspetto suggerimenti.
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    Fabrizio Rizzolo

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